Torna Schumi? Beh, se permettete, non si tratta di buona notizia, a parte le libidini da vecchi tempi, le libidini da vetrina. E’ sotto contratto, sì, sì ma il buon senso mostrato da Willy Weber, manager di Michael, pronto ad escludere questa eventualità, non appena scattato il tam tam dopo l’incidente a Massa, resta più centrato di questo rientro. Perchè? Perchè spero sempre che un ex carico di milioni, di salute e di opportunità, riesca a colmare il vuoto da adrenalina, da giovanotto assediato dalle sue fregole, per comportarsi da persona sana, matura, carica di salute e opportunità. Perchè Michael, come abbiamo visto in questi anni, tenderà a fare il record del mondo sui 4 centimetri, sui 4 chilometri, ovunque, pur non guidando una macchina di Formula 1 da un pezzo, pur non conoscendo questa macchina. Continua a leggere
Archivio mensile:luglio 2009
Max la Cassandra
Un ghigno, un’impercettibile increspatura delle labbra o forse nulla, perché da perfetto british che ne ha viste tante Max Mosley può ridere o piangere senza lanciare segnali all’esterno. Certo è che l’annuncio del ritiro delle Bmw suona un po’ come la realizzazione delle profezie catastrofiste lanciate dal presidente della Fia insieme alla sua proposta di taglio drastico dei costi. Quel “dispiaciuti ma non sorpresi” nel comunicato della Fia è un “ve l’avevo detto” rivolto alla Fota. Continueranno così per giorni, punzecchiature, fendenti, ma intanto l’allarme l’hanno tirato e il treno rischia di fermarsi in mezzo ai binari. Continua a leggere
“Dovipower” è una dote
Andrea Dovizioso ha vinto. Andrea Dovizioso è lucido, razionale, impegnato, serio, non sa lasciare nulla al caso a costo di mortificare un po’ la fantasia. Di non farne un’arma. Ma quando vince vince, eccome se vince. Come fosse una bevanda energetica di quelle che vanno tanto di moda adesso lo chiamiamo Dovipower. A pensarci su il Dovipower è una dote risolutiva. E’ possibile già da ora dire che Dovizioso ha lo stesso talento dei fantastici quattro? Forse è un po’azzardato, però il dovipower è la dote che lo aiuta a mettere una pezza quando è fondamentale che la testa prevalga sul cuore. Continua a leggere
Quando scatta… il miracolo

Al punto che verrebbe voglia di aspettare passivamente e in silenzio la firma senza correre dietro ad ogni rischio di strumentalizzazione. Così, quando sei lì che scommetti su Honda o Yamaha, ecco che prima un televisore, poi l’altro e poi un altro ancora passano sulla Formula 1 anche nel paddock della MotoGP. Un miracolo nel miracolo. La voce è girata. Il numero delle ruote non vale più una cicca. Le moto sono più pericolose? Va bene, eccoci serviti. Tutti uguali. Continua a leggere
Il caso-Casey
C’è modo e modo di accogliere una sconfitta. Lorenzo si muove moltissimo, ad esempio. In pista, dove riesce a virare una bacchettata in una vittoria mancata da se stesso soprattutto.
E’ un ottimo metodo per tenere duro sul fronte di questo Mondiale, cercando di preservare autostima e gasamento annesso. In aggiunta, guarda avanti. Sa bene Lorenzo che non è pensabile ottenere un ingaggio superiore a Rossi (una autentica assurdità) e questo pretesto gli permette di cercare altrove. Il che gli consentirebbe di correre contro Rossi con una moto diversa e con tutte le potenzialità negative o positive determinate dalle moto in pista a partire dal prossimo anno. Perde Lorenzo, ma tiene. In classifica e in materia di sistema nervoso. Continua a leggere