Fuori dagli uffici della direzione gara non ci sono mai stati tanti scooter parcheggiati come in questo venerdí. La Safety Commission del motomondiale si riunisce ad ogni Gp per affrontare i temi relativi alla sicurezza. È uno strumento prezioso che nel tempo ha unito i piloti, le loro esperienze e le loro capacità per rendere più sicure le piste e le regole del mondiale. I risultati raggiunti negli anni sono stati straordinari e Valentino Rossi, insieme a Loris Capirossi è sempre stato in prima linea a dettare i suoi suggerimenti. Tra gli stranieri fu assiduo frequentatore Sete Gibernau, lo sono stati decisamente meno Lorenzo, Stoner e Pedrosa, nonostante la partecipazione alle riunioni sia aperta a tutti i partenti della MotoGp.
Ecco perchè l’affollamento di oggi è stato singolare. Jorge Lorenzo in persona del resto lo aveva annunciato ieri: il lavoro per rendere le corse più sicure, piaccia o non piaccia a Simoncelli, passa anche per i sorpassi. E Simoncelli, in maniera del tutto preventiva, è diventato l’oggetto della riunione di oggi. Anzi, l’imputato. Il diverbio della sala stampa dell’Estoril ha dunque un seguito. Simoncelli è sempre presente alle riunioni e da Lorenzo è considerato un elemento pericoloso in pista ed un elemento di disturbo quando avanza proposte simili a quella del “peso uguale per tutti”.
Sulla stima di Lorenzo per il 46 è inutile ricordarvi alcunchè. La stampa spagnola non ha dubbi: secondo il loro campione i piloti italiani ( ispirati da Rossi ) costituiscono un poterino da smantellare; la presenza di Stoner – che in compenso è molto più schietto e diretto – in questo senso rischia di avere il sapore della risposta poco consapevole ad una specie di chiamata alle armi. È un prova di forza di Lorenzo che dimostra a Simoncelli che lui all’Estoril faceva sul serio e che se vuole raccogliere un seguito ne è capace.
Ci pare però curioso che l’organismo per la sicurezza diventi d’un tratto un luogo da frequentare con scopi simili a quelli politici senza che sia successo ancora nulla e dopo essere stato solo un organismo, comodo, a cui delegare i propri interessi. Ci pare, ancora, che se oggi Rossi potesse disporre di un potere da gestire non sarebbe immerso nelle difficoltà in cui sta annaspando ; che quando si è trattato di parlare , di tutelarsi o di mettere in gioco il proprio potere, lo abbia sempre fatto in prima persona fino a risultare per alcuni eccessivo, ma senza la necessità di mandare avanti Simoncelli o chi per esso.
Stoner lo punzecchia, ma fa da solo, è idealista. Lorenzo invece, piuttosto che andare diretto su Rossi preme su Simoncelli sperando – a questo punto è chiaro – che anche Valentino ne ricavi dei segnali. Una storia un po’ triste insomma, con qualche istinto legittimo: quello della savana, in cui certi predatori azzannano il capobranco quando è a terra ferito. Rossi al momento lo è. Ma Simoncelli no, lui sta bene, anzi benissimo.