E’ stata la domenica di Jonathan e di Michael. Rea sta dominando questo Mondiale con una superiorità non comune. Sei vittorie e 2 secondi posti in 8 gare offrono il senso del dominio di questo pilota che ha vissuto sei stagioni in sella alla Honda come un leone in gabbia. La misura del talento era nota, il problema semmai era il mezzo a disposizione. Con una Ninja sotto il sedere Rea si è trasformato in sovrano assoluto del gruppo, mettendo all’angolo quello che fino all’anno scorso della Kawasaki era punto di riferimento, nel senso di Tom Sykes. Van De Mark ha ereditato da Rea la CBR, strumento antico rispetto a quelli a disposizione della concorrenza. Eppure, nel giardino di casa, Michael si regala e ci regala un’esibizione d’altri tempi, sfidando le leggi della fisica. Per mettere i piedi sul podio da imbucato alla festa VDM era consapevole di dover andare oltre il limite della moto. Lo ha fatto con la freschezza e l’incoscienza dei suoi 22 anni. Per arrivare lassù sarebbe salito pure sulle reti. Il ragazzo ha numeri utili per autografare il futuro della Superbike, nel frattempo la penna è tra le dita di Jonathan Rea.
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