Valentino Rossi fa un passo decisivo verso il decimo titolo mondiale nella peggior domenica della stagione, quella che segna l’interruzione della serie positiva di piazzamenti sul podio. Alla fine si è salvato solo grazie al suicidio agonistico di Jorge Lorenzo che lo ha marcato a uomo, prima dell’epilogo disastroso. Rossi ha clamorosamente sbagliato la lettura della gara, ma alla fine ha limitato i danni grazie a mestiere e fortuna. Jorge invece si è steso quando da lui ci si attendeva un cambio di passo, una scelta strategica differente che riuscisse a sorprendere Valentino. Continua a leggere
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Attento Vale, Marquez è tornato
Sul pistino della Sassonia la parola d’ordine era evitare il confronto con Rossi. Un programma che Marquez ha seguito alla lettera tant’è che Rossi lo ha intravisto sulla griglia di partenza, ritrovandolo più tardi al parco chiuso del Sachsenring. Dopo le polemiche di Assen Marc aveva bisogno di spedire alla concorrenza un messaggio chiaro forte. Lo ha fatto mettendo l’autografo sulla sesta vittoria di fila in Germania, tra 125, Moto2 e MotoGP. Insomma il marziano aveva dato segnali di ripresa in Olanda, e al Sachsenring è tornato a vestirsi con il guardaroba del supereroe. Continua a leggere
La strana alleanza Yamaha
Per ora la strana alleanza ha funzionato e la Yamaha ha già messo una seria ipoteca sul titolo 2015. Resta da definire chi metterà l’autografo sulla coppa. Fin qui lo scontro in pista, con comprensibili scorie difficili da smaltire ai box, è stato evitato per l’alternanza della forma di Rossi e Lorenzo. Jorge è stato protagonista di un avvio di stagione critico, dentro un groviglio di cattivi pensieri, con una mezza idea di passare alla Ducati. Il tutto mentre Valentino aveva ritrovato lo smalto di sei anni fa, dettando il ritmo e piazzandosi in testa al Mondiale. Continua a leggere
Il senso di un divorzio
Valentino Rossi lascia Jeremy Burgess. Non é una decisione aziendale. Lo fa in prima persona, parlando chiaro e chiudendo la favola. Nella spietatezza oggettiva di quello che oltre ad essere un avvicendamento professionale é evidentemente anche l’esito di una relazione umana sfibrata di conseguenza, ci sono segnali di fumo non difficili da capire. Che danno un senso all’azione. La scelta di una gomma sbagliata, un setup sbagliato che si ripete, son cose che lasciano il segno, sorridersi diventa più difficile e senza sorriso e risultati si fa bum. Continua a leggere
Lorenzo è il pilota più completo
Se nella sfida Honda-Yamaha fa testo anche la condizione dei rispettivi secondi del box, gli arancioni brindano sereni: vedi il terzo posto a un secondo e mezzo di Pedrosa, contro il quarto a 13 secondi di Rossi. Se poi un Marquez ferito di fresco è in grado di fare ciò che ha fatto ieri, gli stessi arancioni di prima ne stappano un’altra, pensando a Misano del 15 settembre. Questo per dire che un Lorenzo stellare, su una M1 in ritardo tecnico, può non bastare. E se anche tra 15 giorni dovesse arrivare il famigerato seamless, tra 15 giorni ritroveremo un Marquez pulito e profumato, senza fasciature alla spalla ma nella versione fascio di nervi che ormai conosciamo a memoria. Cosa può cambiare? Continua a leggere